Le storie sul pozzo.19Please respect copyright.PENANAZpnaTAt2Tg
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Davide era seduto in salotto, le luci spente e la testa tra le mani. Il brontolio di un temporale in avvicinamento faceva da sottofondo al suo stato d’animo burrascoso. Poteva sembrare la colonna sonora di un film strappalacrime dal tragico finale, quale in fondo era la sua vita.19Please respect copyright.PENANAXA9O5XnYTO
Di tanto in tanto un lampo illuminava la stanza, compreso il cellulare sopra il basso tavolino di fronte al divano. Davide frenò a fatica l’ennesimo impulso di prenderlo e leggere il messaggio di Sara.19Please respect copyright.PENANAOHt3Q9yAHH
C’era stato un momento in cui, dopo averne appreso il contenuto quel pomeriggio in mansarda, aveva provato ad ignorarlo e a continuare a preoccuparsi di altre cose (Chi aveva rimesso a posto i giocattoli? Perché il marchese Cornelio e sua madre avevano disegnato lo stesso medesimo castello? E, Cristo Santo, come aveva fatto suo fratello a mandare a puttane la sua vita?) ma aveva scoperto presto di non riuscirci.19Please respect copyright.PENANAnIdGPxvgXf
Nonostante fosse stato più volte sul punto di chiamare suo padre, come si era ripromesso di fare, aveva cambiato idea ogni volta e, anziché il padre, era tornato puntualmente sul messaggio di Sara.19Please respect copyright.PENANAJDDvyZUuUO
Soprattutto, sulla foto dell’ecografia che la sua ormai ex compagna, per un crudele quanto gratuito dispetto, gli aveva inviato.19Please respect copyright.PENANAxJMVG7JLTX
Perché lo aveva fatto? Perché? Perché, perché, perché?19Please respect copyright.PENANAibbqgf42lL
Va bene, era finita, dannazione, quello poteva accettarlo! Sapeva da tempo che sarebbe accaduto, non dipendeva da Sara, perlomeno non da lei soltanto. Semplicemente, non esistevano altre alternative. Quello che non riusciva ad accettare era il modo in cui lei aveva scelto di uscire dalla sua vita.19Please respect copyright.PENANAS123lhqfms
L’ennesimo tuono fece vibrare i vetri delle finestre, riportandolo alla realtà. Venne aggredito da un nuovo e stavolta più insistente desiderio di farsi un goccetto. Peccato che Lidia, quella invadente ficcanaso che continuava ad entrargli in casa senza il suo permesso, si fosse premurata di riempirgli il frigo e la dispensa di ogni ben di Dio dimenticandosi la cosa più importante: i liquori.19Please respect copyright.PENANAtYTv8mzLyq
Davide si allungò sul tavolino per controllare l’ora sul cellulare, e imprecò a denti stretti. Era tardi anche per andare in qualche negozio a farsi una scorta.19Please respect copyright.PENANAwxwwTo6Xzd
“Ma i bar sono ancora aperti”, si disse. Tre secondi più tardi, la vocina della coscienza che di norma cercava di intervenire per impedirgli di fare cose stupide replicò: “Lascia perdere quella merda, Davide. Cristo, hai deciso di entrare in rivalità col tuo vecchio? Vai a farti una sana corsa, piuttosto.”19Please respect copyright.PENANAfrmfXYdB2I
Dopo un lungo battibeccare con se stesso, stabilì infine che la cosa migliore da fare era mettersi sotto la doccia. Stava per iniziare a piovere, forse anche a grandinare, una corsa con il temporale alle porte era improponibile, ma forse una doccia lo avrebbe fatto rinsavire, avrebbe lavato via il suo bisogno di stordirsi.19Please respect copyright.PENANApEqUHI9ihB
Così si fece una doccia e dopo la doccia si vestì (casualmente) di tutto punto, usando gli stessi indumenti del giorno prima. E visto che ormai ti sei messo in ghingheri, gli suggerì l’altra vocina, quella che invece nelle cose stupide ci sguazzava alla grande, perché non esci un po’ di casa? I bar sono aperti, ma non lo rimarranno ancora per molto. Il tempo di bere un bicchierino o due, e poi te ne vai a letto.19Please respect copyright.PENANACiFEfKCiD7
“Codardo” rimproverò se stesso mentre si richiudeva la porta alle spalle.19Please respect copyright.PENANAtu7hjuG9BC
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Attraversò il paese deserto sotto una pioggia scrosciante, mentre il temporale imperversava. Superò la ferrovia in disuso e si immise nella provinciale, dove incontrò (finalmente!) le prime macchine in movimento da quando si era trasferito in quel “buco del culo del mondo”, come lo aveva appropriatamente (e prodigiosamente, visto che non c’era mai stata) definito Melissa.19Please respect copyright.PENANAblBkNnf0AH
La lingua di strada che separava i due paesi confinanti si riduceva a qualche decina di km, eppure Gavassa (il paese nel quale si era appena introdotto) sembrava essere anni luce lontana da Mestrieri. Di sicuro era un altro mondo, per quanto bizzarra potesse sembrare la cosa. Gavassa era piena di luci, di gente, di negozi, di rumori e anche di colori. Aveva potuto appurarlo quando, il pomeriggio precedente, ci si era recato per acquistare la bottiglia di whisky da portare alla cena in casa del parroco.19Please respect copyright.PENANAMX6231UOc2
Per un po’ vagò per le strade della cittadina, in cerca di un bar ancora aperto. Riuscì nell’impresa al quarto tentativo. Parcheggiò l’auto a qualche decina di metri, sollevò sopra la testa la giacca per ripararsi dalla pioggia e raggiunse il locale di corsa.19Please respect copyright.PENANApMD1yfh8jQ
Si precipitò all’interno e la sua irruenza spaventò gli avventori del bar, che si zittirono e si voltarono a fissarlo perplessi.19Please respect copyright.PENANAaOpIPb8sIR
Davide sollevò la mano in un timido gesto di saluto e di scuse, attese che l’attenzione sulla sua persona scemasse e si diresse al bancone, dietro il quale una giovane donna lo guardava con un’espressione non proprio cordiale.19Please respect copyright.PENANAdRJc0Rh7x2
«Stiamo per chiudere», gli diede il freddo benvenuto.19Please respect copyright.PENANA5MXWz79ks3
Davide si guardò intorno. Ne aveva di persone da sbattere fuori prima di riuscire a chiudere, rifletté. Non ebbe bisogno di esprimere il suo pensiero in parole perché la ragazza continuò, rassegnata: «Cosa prendi?»19Please respect copyright.PENANAbaMFhNkfhV
«Non saprei... Whisky?»19Please respect copyright.PENANAwloD0AxllB
«Cos’è, una domanda? Devo decidere io per te?»19Please respect copyright.PENANAnrVwB361MG
«Whisky» annuì Davide, rendendosi conto di aver fatto la figura dell’imbecille. «Doppio», si affrettò ad aggiungere.19Please respect copyright.PENANAmmjnrkESGG
Il doppio whisky finì nello stomaco di Davide praticamente nello stesso istante in cui gli venne servito, sotto lo sguardo contrariato della giovane che, con le braccia conserte, sembrava sapesse già che gliene avrebbe chiesto dell'altro. Davide non ci mise molto a darle ragione.19Please respect copyright.PENANA1CPAbOYyuu
Quando fu accontentato disse, indicando la bottiglia piena per metà: «Forse sarebbe meglio che quella la lasciassi sul bancone.»19Please respect copyright.PENANAQRQVddKtMY
«Sì, certo. Aspetta che faccio il conto di quanti bicchierini ci sono dentro... » fece del sarcasmo la ragazza. Poi, notando forse l’espressione di imbarazzo di Davide, proseguì in tono più conciliante ma comunque pungente: «Senti, se vuoi la bottiglia devi comprartela piena e chiusa. A dire il vero sarebbe meglio per tutti e due se te ne comprassi una da scolarti comodamente a casa: tu eviti di ammazzarti lungo la strada del ritorno ed io di raccogliere il tuo vomito nel caso in cui finisci per collassarmi nel bar...»19Please respect copyright.PENANAvYPHirvnuQ
Davide prese in considerazione il suggerimento della ragazza, ma poi decise di non seguirlo. Date le circostanze, meglio non tenere alcolici a portata di mano. Un conto era uscire in piena notte per farsi un giro di giostra, un altro era avere tutte le fottute giostre in casa a tutte le ore del giorno.19Please respect copyright.PENANAKHZSxmy0ns
«No, va bene, versamene un altro doppio e sono a posto così» replicò. Stavolta se lo sarebbe fatto durare più a lungo, si ripromise mentre veniva servito di nuovo.19Please respect copyright.PENANAtlcsaiqPl6
«Deve esserti successo qualcosa di veramente brutto per darci dentro così, ragazzo.»19Please respect copyright.PENANAVNVdRDljZt
Davide si voltò verso l’uomo seduto accanto a lui che gli aveva appena rivolto quelle parole. Era sulla settantina, con corti e radi capelli bianchi e una barba folta, e stava bevendo della birra alla spina. Aveva un aspetto singolare: trasandato ma, per certi versi, rassicurante.19Please respect copyright.PENANAhB8qdmZnPy
Davide bevve un sorso del suo whisky e rispose, rivolgendosi più a se stesso: «Già. Che vuoi farci? È la storia della mia vita.»19Please respect copyright.PENANAsSzz7q47rf
Per un po’ il tipo non disse altro, e Davide quasi si illuse che lo avrebbe lasciato libero di piangersi addosso in santa pace. Invece, dopo avergli regalato quei brevi istanti di silenzio, l’uomo tornò all’attacco.19Please respect copyright.PENANAKPo7JsQhFo
«Chi dei due ha il vizietto? La mamma o il papà?»19Please respect copyright.PENANAXfiLa1regX
Davide assunse un’espressione scioccata. Esistevano davvero al mondo persone così invadenti? Evidentemente sì.19Please respect copyright.PENANAArgs9J3Fbc
«Come, scusi?»19Please respect copyright.PENANAvJ7WAwaPux
«Leggevo da qualche parte che certe cattive abitudini le prendiamo dai nostri genitori. Possiamo avere tutte le cattive compagnie del mondo ma non sono loro a rovinarci. No, sono i genitori a formare il nostro carattere, loro a spingerci in una direzione invece che in un’altra. Perciò, se senti il bisogno di attaccarti alla bottiglia per fuggire dai problemi è perché qualcuno in casa ti ha insegnato a farlo. Dico bene?»19Please respect copyright.PENANAnNbyToPv0K
«Chiudi la bocca, Giuseppe!» intervenne la ragazza dietro al bancone fingendosi indignata ma sorridendo con gli occhi.19Please respect copyright.PENANAFxpCYvbmtN
«E a lei chi glielo ha insegnato?» gli rigirò la domanda Davide indicando il boccale di birra da mezzo litro ormai quasi vuoto.19Please respect copyright.PENANAlOdymBqB30
«A me?» chiese l’uomo ridendo di gusto. «C’è l’imbarazzo della scelta: mia madre, mio padre, i miei fratelli, gli zii, perfino i nonni. La mia è una rispettabile famiglia di ubriaconi, per la miseria!»19Please respect copyright.PENANA12nJyELwOW
Davide scosse la testa infastidito e mugugnò qualcosa tra i denti. Ingurgitò il resto del whisky in un sorso e prese il portafoglio dalla tasca posteriore dei pantaloni, pronto a pagare per tornarsene a casa. 19Please respect copyright.PENANAnlawiWxsjl
L’uomo, però, rise ancora più forte.19Please respect copyright.PENANAGW1kqBj2sI
«E dai, ragazzo, te la sei presa? Stavo solo scherzando, che diamine! Dai, resta, il prossimo giro te lo offro io» disse, avvicinandosi a lui e facendo un gesto con la mano alla barista per farle capire di riempire di nuovo il suo bicchiere. La ragazza rimase a guardare Davide in silenzio, in attesa di un segnale da parte sua.19Please respect copyright.PENANAoHyocP4Bdp
Davide stava per rifiutare quando lei disse, stavolta senza traccia di ironia nella voce: «Whisky o no ti conviene restare. Sta venendo giù il finimondo, fossi in te aspetterei almeno che smetta di grandinare.»19Please respect copyright.PENANAi06yXRlEZE
Davide guardò attraverso la vetrata del locale e si sorprese di vedere, e sentire, l’intensità con la quale il temporale si stava abbattendo su quell’angolo di mondo. Dal cielo piovevano chicchi di grandine grossi quanto palline da ping pong, tra lampi e tuoni spaventosi. Anche il vento si era alzato, e soffiava con tale forza da sovrastare quasi il fragore della grandine e dei tuoni.19Please respect copyright.PENANAWMlLoKo2fV
«Oh, cazzo, amico. Spero tu sia venuto a piedi» disse il vecchio di nome Giuseppe.19Please respect copyright.PENANApsbShP4ari
Davide sospirò pensando alla sua Subaru parcheggiata davanti al locale, ora in balia della furia del tempo.19Please respect copyright.PENANA3vqksI8e9v
“Ma sì, che vada tutto in malora!” pensò afferrando il bicchiere e annuendo in direzione della ragazza per autorizzarla a riempirglielo per la terza volta.19Please respect copyright.PENANArXIVdfVX0f
«Ecco, bravo, così si fa!» esclamò Giuseppe il vecchio. Finì di bere la sua birra e se ne fece versare anche lui della nuova, sempre nel boccale da mezzo litro.19Please respect copyright.PENANAhbY5pcpz4C
«Allora, di dove sei?»19Please respect copyright.PENANA6qmiTBBqho
Davide bevve un sorso del suo whisky.19Please respect copyright.PENANAA4mX0IfR0m
«Milano», rispose senza troppa partecipazione.19Please respect copyright.PENANAgRP4pSm5OO
«Bella Milano. Così mi hanno detto, non ci sono mai stato. E che ci fa un metropolitano a Gavassa?»19Please respect copyright.PENANAfdkj962Acf
«Ottima domanda.»19Please respect copyright.PENANAR4GnJoI3rf
«No, davvero, sono curioso. Io in questo paese ci sono nato e cresciuto e di sicuro ci morirò. Per me è casa e casa si ama a prescindere, ma, a parte le zanzare e le sagre, non c’è molto altro da fare o da vedere.»19Please respect copyright.PENANAORyiWPrr7G
Davide sogghignò con perfidia. L’whisky iniziava a fare effetto, avvertiva un piacevole calore in tutto il corpo e pazienza se la mente iniziava a riempirsi di pensieri confusi e la lingua a farsi sciolta.19Please respect copyright.PENANAZkysYEGUF2
«Anche Gavassa è una metropoli in confronto a Mestrieri» borbottò nel bicchiere.19Please respect copyright.PENANA66BaY0vxjA
Giuseppe il vecchio impallidì di colpo, lui e la ragazza dietro il bancone si lanciarono uno strano sguardo, ma Davide era troppo occupato a stordirsi di alcol per notarlo.19Please respect copyright.PENANAId3DqeUmJ8
La ragazza tornò a incrociare le braccia sul petto. «Conosci Mestrieri?» indagò, quasi con sospetto.19Please respect copyright.PENANAesuU7qG0BN
«Ci abito» precisò Davide, sforzandosi di pronunciare quelle parole senza biascicarle.19Please respect copyright.PENANADQyVoJHRAu
«Avevi detto di essere di Milano» replicò lei.19Please respect copyright.PENANAvUZqHdyX1Q
«Sono di Milano e presto intendo tornarci. Ma per il momento sono bloccato qui. A Mestrieri, intendo...»19Please respect copyright.PENANAflTWkEfVbj
«Puttanate!» esclamò a quel punto Giuseppe il vecchio. Aveva smesso di essere sarcastico, aveva smesso di sorridere, aveva smesso perfino di fare chiasso, e questo sorprese Davide, che ritrovò un pochino di lucidità mentale e chiese: «Perché puttanate?»19Please respect copyright.PENANAsS1VUCjckc
«Nessuno entra e nessuno esce da Mestrieri. Perché sei qui?»19Please respect copyright.PENANAnOEPHZr0qm
«Perché sono qui? Che vuol dire?»19Please respect copyright.PENANAKpxYCoRho7
«Perché sei a Mestrieri, come ci sei arrivato? Di certo non per lavoro.»19Please respect copyright.PENANAYkL9SXJIv4
«Ho ereditato una casa da un parente...» Davide scosse la testa, perplesso. «Ma qual è il problema?»19Please respect copyright.PENANAxT5bMTMFYB
«Che parente? Di che casa si tratta?»19Please respect copyright.PENANAR1KJq4GTro
«Qual - è - il - problema?» scandì lentamente le parole Davide, che cominciava a perdere la pazienza.19Please respect copyright.PENANAGsXEOmT3sw
«Tu dimmi qual è la casa ed io ti dico qual è il problema.»19Please respect copyright.PENANAzASYerCiMs
Davide si guardò intorno, imbarazzato. Nel locale era sceso un insolito silenzio. Perfino il temporale si era chetato e ora sembrava che l’attenzione del mondo intero fosse tutta concentrata su di lui.19Please respect copyright.PENANA231PPwdRem
«Una delle case nella Piazza Vecchia.»19Please respect copyright.PENANA3kY0zvlmRW
«Di fronte al pozzo?»19Please respect copyright.PENANARdwgtl6Jkf
«Sì...»19Please respect copyright.PENANAyKudag3Oza
Davide notò che, a quel punto, la maggior parte degli avventori aveva iniziato a lasciare il locale alla chetichella, forse approfittando del fatto che aveva smesso di piovere. Si disse che avrebbe dovuto farlo anche lui, ma era troppo curioso di conoscere la ragione per cui il vecchio sembrava tanto interessato a lui e alla sua casa per andarsene proprio in quel momento.19Please respect copyright.PENANAuO5LBfLTj4
«Circolano strane voci su quel pozzo, ragazzo» disse Giuseppe dopo un lungo istante di silenzio, quasi bisbigliando.19Please respect copyright.PENANAKKoA68KDx8
La barista emise una sghignazzata. «Ecco che ci risiamo...»19Please respect copyright.PENANAIxV2fAsQOc
«È così, Barbara! Lo sanno tutti in paese, solo che nessuno ha il coraggio di parlarne. Che diamine, lo sai anche tu!»19Please respect copyright.PENANABOowGl8Wy8
«Ma dai, sono solo storielle dell’orrore che vecchi rimbambiti come te si divertono a raccontare ai bambini per costringerli a comportarsi bene. Infatti io le ho conosciute da mia nonna...»19Please respect copyright.PENANAjQaRSPrtEV
«Ah, sì? E allora dimmi un po’: sei mai stata a Mestrieri? Ci andresti mai?»19Please respect copyright.PENANAPRgbvtabOT
«E che ci dovrei andare a fare?»19Please respect copyright.PENANAwwbYcyLn4b
«Ok, zitti tutti e due un momento, per favore» intervenne a quel punto Davide, massaggiandosi le tempie che avevano iniziato nuovamente a pulsargli. Poi, rivolgendosi al vecchio, chiese: «Di quali storie parla?»19Please respect copyright.PENANA6OijeIYiTj
La barista scosse la testa e si allontanò da loro, evidentemente poco interessata a quei racconti che, per sua ammissione, aveva già ascoltato un’infinità di altre volte.19Please respect copyright.PENANAt3Rt4a47ZV
Il vecchio si piegò su di lui e gli disse all’orecchio, a voce bassa: «Tu credi nei vampiri, ragazzo?»19Please respect copyright.PENANAkwOoobNRFK
«Vampiri?» ripeté Davide incredulo. Lanciò un’occhiata alla barista che, con un sorriso sarcastico, si picchiettò la tempia con un dito, come a voler dire che il vecchio era solo un po’ toccato. E probabilmente era così.19Please respect copyright.PENANAj1uByjjkFe
Davide si alzò in piedi, stavolta davvero deciso a tornarsene a casa. «Va bene, ho capito. Divertente, davvero divertente», disse. Si avviò alla cassa, attese l’arrivo della barista e le chiese il conto.19Please respect copyright.PENANA1Noy3svidG
«1956», continuò imperterrito il vecchio seguendolo. «Da queste parti ci fu una piena come da secoli non si vedeva, e come si spera non si vedrà più. Io ero ancora un bambino ma me lo ricordo bene. Il Po esondò e allagò tutte i paesi limitrofi, l’acqua arrivò fino ai tetti delle case...»19Please respect copyright.PENANAR9fU0pj1FW
Davide pagò i whisky, prelevò il resto e rimise il portafoglio nella tasca dei pantaloni, mentre il vecchio proseguiva col suo farneticare.19Please respect copyright.PENANAUoa5OeOJaB
«Ritirandosi, l’acqua lasciò dietro di sé distruzione e ogni sorta di putridume riaffiorata dal fiume, soprattutto oggetti legati alla seconda guerra mondiale. Cavolo, a Sorbello, una ventina di km da qui, fu rinvenuto perfino un ordigno inesploso... Comunque, furono molti i paesi coinvolti, e ciascuno di essi potrebbe raccontare centinaia di storie da far accapponare la pelle, ma niente in paragone a quello che accadde a Mestrieri... Una cosa orrenda!»19Please respect copyright.PENANAh6WuJ20aZl
«Ah, sì?» fece Davide per niente interessato dirigendosi verso l’uscita. Il vecchio lo afferrò per un braccio prima che riuscisse ad aprire la porta, per costringerlo a fermarsi e a farsi ascoltare.19Please respect copyright.PENANAOCD2J8RkXh
«Sì, è così! L’acqua ci mise un po’ a scendere di livello, anche quella dentro i pozzi. Quello di Mestrieri è un pozzo molto antico, risale al settecento...»19Please respect copyright.PENANARL0HzITP5K
Davide sbuffò spazientito. «Giuseppe... Si chiama Giuseppe, giusto? Sembra una storia davvero molto interessante, e le prometto che la prossima volta che ci vedremo gliela lascerò raccontare per intero. Ora, però, vede, ha smesso di piovere e vorrei tornare a casa prima che riprenda...»19Please respect copyright.PENANA0nvTPK99YF
«Sì, lei dovrebbe tornare a casa, ma a Milano!» disse Giuseppe con la voce stridula, stringendo la morsa - ora quasi dolorosa - sul suo braccio. Sembrava spaventato ma anche, e soprattutto, sinceramente preoccupato per lui e questo mise addosso a Davide uno strano disagio.19Please respect copyright.PENANApYLQbkZEiJ
Giuseppe emise un sospiro profondo, lasciò finalmente andare il braccio di Davide e, ora che aveva di nuovo la sua attenzione, proseguì nel racconto.19Please respect copyright.PENANAWfi3nQNYtr
«Il pozzo di Mestrieri è solo un monumento, in disuso da almeno cento anni. Per questo ha una grata di ferro sull’apertura, come forse avrai notato. Ebbene, fu quella grata a trattenere i corpi che la piena del fiume aveva riportato in superficie.»19Please respect copyright.PENANAGRFcI71ObL
«Corpi?» gli fece eco Davide.19Please respect copyright.PENANA1w1A69V6Jy
Il vecchio annuì. «Decine di corpi, soprattutto di bambini. Bambini molto, molto piccoli...»19Please respect copyright.PENANAWUtyUhI2Ct
Nel tentativo di capire quanto fosse serio il vecchio, quanto di quello che stava dicendo fosse vero e quanto partorito da una fervida immaginazione - ma anche per stemperare l’atmosfera pesante che si era venuta a creare - Davide suggerì, in tono ironico: «Uccisi dai vampiri, immagino.»19Please respect copyright.PENANALyOVRpG0AV
«Tutti i corpi ritrovati erano secchi come prugne messe al sole per tutta l’estate. Secchi, prosciugati di tutto il loro sangue. A molti mancavano intere porzioni di carne, altri avevano impressi nella carne chiari segni di morsicature. Chiamali come ti pare: vampiri, demoni, mostri, io so che nessun essere umano sarebbe capace di simili atti...»19Please respect copyright.PENANAzM4WmhORlp
Davide tornò a cercare lo sguardo della proprietaria del bar, nella speranza forse che lo rassicurasse di nuovo in merito al fatto che, sì, il vecchio era totalmente fuori di testa. Lei, tuttavia, stavolta non fece nulla né disse nulla, ma dall’espressione seria che le si era stampata sulla faccia sembrava chiaro che in fondo, a quelle storielle dell’orrore che si raccontavano ai bambini per terrorizzarli e farli rigare dritto, ci credeva anche lei eccome.19Please respect copyright.PENANAYRbfb9BQhe
Davide, però, non poteva credere fossero vere. 19Please respect copyright.PENANArhoGEOMssD
«Sono solo storie, giusto?» chiese quindi, guardando a turno entrambi.19Please respect copyright.PENANA2HkhmPsSp8
«No, questa non è solo una storia. Molti abitanti di Mestrieri lasciarono il loro paese nativo dopo quel fatto, la famiglia di mia moglie fu una delle prime a farlo. Da allora nessuno entra e nessuno esce da quel paese maledetto...»19Please respect copyright.PENANAgfRgwiTPyV
Davide aprì bocca per contestare le parole del vecchio. Prima aveva detto che sul pozzo di Mestrieri circolavano strane voci e ora le spacciava per vere. Giuseppe, però, come se gli avesse letto nel pensiero, lo precedette: «Questa storia è vera perché ci sono le testimonianze. Quelle che non possono essere verificate risalgono a prima e, soprattutto, a dopo quel fatto, ma posso assicurarti, ragazzo, che anche quelle storie fanno accapponare la pelle, forse addirittura di più. Non so perché tu sia qui ma una cosa la so per certa: nessuno entra e nessuno esce da Mestrieri...» Si avvicinò ulteriormente a lui e, stavolta in tono quasi d’accusa, aggiunse: «A parte te.» 19Please respect copyright.PENANA7u3UvQMnXw
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ISSUE #12
Le storielle dell'orrore per bambini
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