CAPITOLO 223Please respect copyright.PENANAPMJfmyvDzQ
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Sara23Please respect copyright.PENANAsDxcrItdCp
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Sara attraversò di corsa la strada trafficata, facendo slalom tra le macchine ferme al semaforo rosso. Tuonava già da qualche minuto, ma non era a causa della pioggia imminente che aveva fretta di raggiungere la sua auto, che aveva parcheggiato proprio dietro la street art del quartiere milanese Bovisa, tra il politecnico e i giganteschi scheletri di acciaio di due ex gasometri che, nonostante fossero in disuso da decenni, erano diventati un simbolo della città e, per tanto, intoccabili.23Please respect copyright.PENANArDW3R9vMg8
Quando raggiunse la vettura, aprì in fretta lo sportello, si sedette al posto di guida e lo richiuse con un gesto brusco. Appena in tempo. Una manciata di secondi più tardi iniziò a piovere.23Please respect copyright.PENANAZCY5l2TfJr
Il cuore le batteva all’impazzata. Un grido le si era fermato in gola e le procurava una dolorosa sensazione di soffocamento. Stringeva in grembo una cartellina che le bruciava tra le mani come fosse stato un tizzone ardente. 23Please respect copyright.PENANAVhPdNohjrv
Un lampo squarciò in due il cielo plumbeo, seguito quasi subito dal rombo di un tuono talmente potente che fece vibrare i finestrini della vettura. Ma lei nemmeno se ne accorse, assorta com’era nei suoi pensieri.23Please respect copyright.PENANALrKrISXsg4
Non riusciva a togliersi dalla testa l’immagine sullo schermo di quel piccolo esserino che si muoveva piano, fluttuando nel liquido amniotico, sospeso tra la vita e la morte.23Please respect copyright.PENANA3nHym5YDTI
Non avrebbe mai dovuto lasciarsi convincere dal suo ginecologo a fare quella dannata ecografia. Lo scopo, come le era stato detto chiaramente, era quello di dissuaderla a procedere con l’interruzione della gravidanza, o per lo meno a costringerla a rifletterci ancora un po’ prima di prendere una decisione definitiva.23Please respect copyright.PENANAebbNuWTwvH
Ebbene, se quello era lo scopo tanto di cappello: era stato raggiunto.23Please respect copyright.PENANAH1ljQrqX4V
Come poteva, un esserino della grandezza di un piccolo frutto che pesava appena 5 grammi, avere già le dita delle mani e dei piedi? Come poteva avere una bocca, un naso? Come era possibile che avessero già iniziato a svilupparsi le gemme dei dentini? Come poteva avere dei reni, un cuore?23Please respect copyright.PENANAeNyNbxmhR1
Un cuore pulsante, dio mio!23Please respect copyright.PENANAnFekScskDV
Sara si coprì il viso con le mani e ci gemette dentro. Aveva fatto il test di gravidanza dopo solo un paio di giorni di ritardo per quello che lei stessa aveva definito un eccesso di precauzione. Prendeva la pillola da quando aveva sedici anni, da quindi oltre un decennio, e non ne aveva mai saltata una. Beh, forse un paio da quando aveva iniziato ad assumerla, ma di sicuro non era mai successo da quando conosceva Davide, e da allora di anni ne erano passati tre.23Please respect copyright.PENANACMJ1sf4LrR
Non era pronta ad avere figli, non lo sarebbe stata mai: amava troppo la vita, e la sregolatezza, e fare le ore piccole se ne aveva voglia, e avere la libertà di fare tutto quello che voleva senza mocciosi frignanti al seguito o impedimenti di sorta, e quando Davide le aveva fatto il discorso sui figli e sul perché non ne voleva e sul fatto che, se lei non fosse stata d’accordo, non avrebbe avuto senso portare avanti quella relazione, lei era stata ben felice di fargli sapere che la pensavano esattamente allo stesso modo.23Please respect copyright.PENANA7loNvbn8iy
Per tre anni tutto era filato liscio, nessuno dei due aveva mai avuto ripensamenti in proposito, e perché avrebbero dovuto? Certo, non si poteva dire che il loro fosse un rapporto facile: la sua esuberanza e la sua voglia di sperimentare di continuo cose nuove spesso si scontravano con le esigenze di Davide, che invece era costretto a vivere una vita di restrizioni a causa della sua malattia, ma, soprattutto nell’ultimo anno, erano riusciti a raggiungere un equilibrio perfetto, fatto di compromessi necessari e, tuttavia, del tutto accettabili. Come ad esempio andare in vacanza con un gruppo di amici, così che, se anche Davide - che non riusciva a rimanere esposto alla luce del sole troppo a lungo - non se la sentiva di uscire durante il giorno, lei era libera di farlo in compagnia di qualcuno.23Please respect copyright.PENANA9Y0yjJTtXU
Insomma, avevano trovato il giusto equilibrio e nessuno dei due, nel corso di quei tre anni, aveva mai cambiato idea riguardo all’avere o meno figli. Ma un cambiamento c’era pur stato, ed era avvenuto dentro di lei. Sara aveva iniziato ad accorgersene tre mesi prima. Era diventata improvvisamente più suscettibile e volubile, piangeva per niente e si arrabbiava anche per meno. Era stato proprio questo il motivo per cui aveva deciso, con appena due giorni di ritardo, di sottoporsi ad un test di gravidanza. Era di natura ansiosa e, sebbene non lo ritenesse assolutamente possibile - sapeva che la pillola anticoncezionale aveva un piccolissimo margine di fallibilità ma certo non pensava che lei avrebbe fatto parte di quell’improbabile 0,8% - aveva voluto togliersi il pensiero prima che la paranoia prendesse il sopravvento sulla sua stabilità mentale.23Please respect copyright.PENANAcbL7jXVBmS
Da quel momento in poi tutto era andato in malora. Quando aveva messo al corrente Davide che aveva fatto un test di gravidanza e che era risultato positivo, lui non era riuscito a dire nulla per giorni. Prima di andarsene da casa - cosa della quale si era degnato di metterla al corrente sul momento -, le aveva rivolto queste uniche, ed ultime, parole: «Non ho il diritto di chiederti di rinunciare al bambino, se è quello che vuoi. La scelta è solo tua. Mi dispiace, Sara, ma io non ho cambiato idea. Non l’ho mai fatto, e non credo che potrei mai...»23Please respect copyright.PENANAU6PP9WKtNA
Da allora, non l’aveva più sentito. Più volte aveva cercato di mettersi in contatto con lui, inutilmente. E poi, semplicemente, aveva smesso di cercarlo. Capiva benissimo il suo stato d’animo, anche lei era rimasta sconvolta quando aveva visto il risultato del test, ma, dal modo in cui lui aveva reagito, sembrava quasi la stesse accusando di aver architettato un piano per fregarlo, e questa cosa l’addolorava profondamente. Possibile che avesse di lei un’opinione così bassa? Con chi aveva vissuto in quegli ultimi tre anni? Non erano bastati a conoscerla abbastanza da potersi fidare di lei?23Please respect copyright.PENANA0LxP03csZG
Da quando Davide se ne era andato si era sentita arrabbiata, e poi depressa, e poi infelice, e poi di nuovo arrabbiata. Passava continuamente da uno stato emotivo all’altro e, di conseguenza, anche le sue decisioni cambiavano in base a come cambiava il suo umore.23Please respect copyright.PENANAZpRxjNESxf
Il bambino non lo avrebbe tenuto, questo era certo, e non si sarebbe ripresa nemmeno lui.23Please respect copyright.PENANA5WvxBRJUhN
No, anzi, avrebbe fatto a meno solo del bambino, ma se lui sarebbe voluto tornare lei non glielo avrebbe impedito.23Please respect copyright.PENANAZMrk5mQTnl
Invece no, col cavolo, chi lo voleva più indietro una palla al piede come quella?23Please respect copyright.PENANAPL5vwB1fnr
Ma chi prendeva in giro? Sì che lo rivoleva indietro! Lo rivoleva indietro con tutti i problemi che quello stupido, fottuto egoista si trascinava dietro e il cui fardello, in parte, pesava inevitabilmente pure sulle sue spalle...23Please respect copyright.PENANAYTYMKdi3RU
Probabilmente era stato a causa di questa sua indecisione che il ginecologo, dopo aver discretamente ma altrettanto meticolosamente fatto a pezzi tutte le motivazioni che lei aveva addotto per interrompere la gravidanza - perfino quella inerente alla malattia del compagno perché, a sua detta, esistevano scarse probabilità che la trasmettesse al figlio - le aveva consigliato di fare quell’ecografia.23Please respect copyright.PENANA7sSA16YBSy
Era stato molto chiaro su quel punto: lei aveva ogni diritto di abortire se quella era la sua volontà definitiva, ma forse fare la conoscenza del piccolo esserino, vederlo realmente con gli occhi, avrebbe potuto aiutarla a fare la scelta più giusta. Se non altro, quella più matura e obiettiva.23Please respect copyright.PENANAbqQCQE5ww2
Dannato ginecologo! Ora, l’unica cosa alla quale continuava a pensare Sara, era che non avrebbe dovuto lasciarsi convincere a farlo.23Please respect copyright.PENANASB28tHcIJ0
La pioggia continuava a cadere incessante. Picchiettava con forza sul tetto dell’auto producendo un rumore assordante. Il rombo di un tuono succedette all’ennesimo lampo, e stavolta Sara sobbalzò al suo fragore. Abbassò lo sguardo e fissò a lungo la cartellina con il logo e l’intestazione della clinica ginecologica dalla quale aveva deciso di farsi assistere. Il cuore le batteva all’impazzata. Di riflesso, ripensò ai battiti del cuore del piccolo esserino che portava in grembo. Le erano sembrati così stranamente, assurdamente veloci, tanto che aveva chiesto se era normale.23Please respect copyright.PENANAhSA4z7o7ae
Sì, era normale, le era stato risposto. Il cuore del piccolo pompava velocemente il sangue in tutti gli organi perché doveva crescere, aveva urgenza di crescere, aveva solo nove mesi per costruire, mattoncino dopo mattoncino, tutto ciò che gli occorreva per venire al mondo completo e sano. A meno che, chi lo portava in grembo e aveva la facoltà di decidere per lui, decidesse diversamente delle sue sorti.23Please respect copyright.PENANA40D3mO3kb7
Sara si fece coraggio e aprì la cartellina. Lo sguardo le cadde subito su una delle foto, quella dove l’immagine del piccolo era più definita. Qui il piccolo era di profilo, un profilo appena abbozzato e già incredibilmente somigliante. Le palpebre, come le era stato spiegato, non si erano ancora aperte, sarebbe successo tra pochi giorni, eppure il taglio degli occhi era già perfettamente riconoscibile ed era quello di Davide.23Please respect copyright.PENANA2vDMUPUYen
Sara singhiozzò vistosamente. 23Please respect copyright.PENANAjJnlUDGQaA
Non poteva farlo, non più ormai. Quell’esserino aveva un cuore, un cuore dannatamente pulsante, che batteva veloce per l’urgenza di portare a compimento il suo lavoro, batteva forte per farsi udire e non chiedeva altro che di lasciarlo nascere.23Please respect copyright.PENANAlp8oATRxD3
Sara prese il cellulare dalla borsa che aveva gettato sul sedile del passeggero non appena era entrata in macchina e, con le mani che le tremavano, fece una foto all’immagine del piccolo. Aprì whatsapp e cercò Davide tra i contatti. Allegò la foto alla chat e scrisse: «Avevi detto che la scelta era solo mia. Dispiace anche a me, Davide, ma io ho scelto lui.»23Please respect copyright.PENANAW9hLlNeDq9
Esitò qualche istante, poi inviò il messaggio.23Please respect copyright.PENANAYS28hIyRIS
Il temporale continuava a imperversare.23Please respect copyright.PENANAGNSyaTdI4D
Lei iniziò a piangere forte. 23Please respect copyright.PENANA5Ks5dhHFi1
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Sara
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